Bontà romanesca: Carciofi alla giudia

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Ghetto ebraico

Più di un anno fa, per le vie di Trastevere ho scoperto e conosciuto il famoso ghetto ebraico e la sua cucina.

Ho avuto modo di assaggiare uno dei suoi piatti più caratteristici: i carciofi alla giudia; tipico contorno della gastronomia laziale. Questa ricetta ha origini molto antiche; si trova in diversi ricettari già dal XVI secolo D.C.

Il luogo-madre è sicuramente il ghetto ebraico di Roma; è infatti qui che le massaie ebree adoperavano le “mammole” (carciofo caratteristico del Lazio) per dar vita a questo pasto semplice e squisito. Lo cucinavano nel periodo della ricorrenza del Kippur, detta anche “festa dell’espiazione“, giorno di digiuno totale, in cui ci si astiene dal mangiare, dal bere, da qualsiasi lavoro e divertimento e ci si dedica solo alla preghiera. Dopo 24 ore di digiuno, gli ebrei mangiavano i carciofi che per questo motivo furono chiamati “alla giudia“.

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“mammole”

Per realizzare questo piatto occorre utilizzare i carciofi “cimaroli” (detti, appunto, anche “mammole“) che risultano essere tondi, più teneri e privi di spine.

carciofi alla giudia possono essere serviti come antipasto, come secondo; comunque sempre caldi, perché è così che il loro sapore viene delicatamente esaltato.

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“Nonna Betta” – (fonte: web)

Io li ho gustati, per la prima volta e con gran soddisfazione, da Nonna Betta: ristorantino pieno di tradizione, che sta in  Via del Portico D’Ottavia, 16. È sviluppato su due piani; io ho scelto il piano di sotto, che sembra quasi una grotta; davvero caratteristico! Alle pareti ci sono delle grandi riproduzioni con le immagini del ghetto prima delle demolizioni di fine ’800; entrarci è tuffarsi pienamente nella loro storia. Ho mangiato davvero bene ed ho riscontrato anche una buona accoglienza.

Nei dintorni ci sono tanti altri ristorantini tipici; io vi consiglio quello che ho provato e che mi è tanto piaciuto.

Grazie a Nonna Betta ho assaggiato ed imparato un nuovo modo di cucinare il carciofo, un ortaggio di per sé già molto buono e non ci ho messo molto a riprodurre la stessa ricetta a casa mia.

Quel che vi serve: una bacinella con acqua e limone, una padella, i carciofi, l’olio, il sale, il pepe, e giusto una mezz’oretta della vostra giornata.

Vi posto il tutorial che ha aiutato me a realizzare questo piatto e vi auguro un buon viaggio… di gusto!

 

 

 

 

 

 

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Claudia Pezzimenti

Laureata in Lettere, Studentessa in Organizzazione e Marketing per la Comunicazione d'impresa (LM), Redattrice per Nucleo-Artzine. «Alimento le mie passioni ogni giorno, le affino e le "combino": vorrei diventassero parte del mio lavoro! Tra i miei bi-sogni primari: le Arti & la Scrittura.»

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