La Via Romantica di San Donato Val Comino

Oltre Roma, il Romanticismo non manca. C’è una Via che ha ispirato David Herbert Lawrence, poeta inglese che nei primi del ‘900 la conobbe, se ne innamorò perdutamente e ne riprodusse natura e personaggi in The Lost Girl, suo celebre romanzo.

valle3È conosciuta come La Via Romantica della Ciociaria e si snoda fra i centri di Picinisco, Villa LatinaAtina, Casalvieri, Casalattico, Vicalvi, Fontechiari; comprende parte dalla Riserva Naturale del Lago di Posta Fibreno e le cittadine di Alvito, Campoli Appennino, San Donato Val di Comino e Settefrati. La Ciociaria, che prende il suo nome dalle “ciocie” (caratteristici sandali di pelle d’asino e/o cavallo indossati dai pastori), si trova in provincia di Frosinone, nel Lazio sud-orientale. È rinomata per gli ottimi e genuini prodotti che ricava dalla sua terra e dagli animali.

P1040239P1040246La Via Romantica della Valle di Comino è un tesoro naturale, ricco di flora, fauna, borghi antichi, castelli, percorsi che sprofondano nel verde. Vi è la possibilità di darsi al trekking o di organizzare escursioni con le mountain bike: attività molto praticate sul posto. Non mancano il volo libero, i maneggi, il trail running, i concorsi ippici e, per i più piccoli, ci sono anche delle scuole che insegnano le discipline sportive invernali, come lo scii. Vi sono campi da gioco per calcio, tennis, basket, volley ed anche le piscine chiuse e all’aperto. Il tutto è davvero ben organizzato. Gli sportivi troveranno sicuramente “ottimo pane per i loro denti”.

E a proposito di cibo, appartengono al ricco patrimonio gastronomico del luogo:  il tartufo di Campoli Appennino, il fagiolo cannellino di Atina, il pecorino di Picinisco, il torroncino di pasta di mandorle di Alvito, la salsiccia di Valdi Comino San Donato, la trota che si pesca dal lago di Posta Fibreno . Mentre sul fronte enologico potrete trovare: il rosso Cabernet di Atina, un prodotto di nicchia raramente esportato; il bianco secco Atina Semillon, molto diffuso in Sud America e Australia.

La Valle, essendo stata “terra di mezzo” di Abruzzo, Molise e Lazio, porta con sé una tradizione molto variegata: l’attività degli zampognari è, ad esempio, ancora molto sentita e praticata, soprattutto durante sagre, feste ed iniziative che si svolgono periodicamente.

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La Via Romantica della Valle di Comino è immensa ma io ho potuto visitare solo una minima parte perché, a causa delle nevicate che avevano buttato giù più di un albero, il sentiero già solcato si era perso e addentrarsi senza una strada indicata sarebbe stata un’impresa per una mezza-schiappa come me.

Visto che sarebbe stato impossibile esplorare in un solo giorno l’intera Valle e la lunga Via, tra le tante cittadine che ne fanno parte ho deciso di concentrarmi su una sola: San DonatoVal di Comino, che ho conosciuto ed esplorato insieme alla mia coinquilina e fedelissima compagna di viaggio, Piera.

P1040014 È un territorio appartenente alla Ciociaria, attraversato dall’antica Via Romantica e facente parte del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

Dista da Roma circa 162 km, si raggiunge in automobile in 1 ora e 50 minuti (o poco più). In alternativa si può prendere il treno da Roma fino a Cassino, e da lì il Cotral che porta a San Donato Val di Comino. Io stavolta ho viaggiato in treno (8 euro solo andata), mi son fermata a Cassino e da lì, con Piera che tornava dall’Abruzzo, ho raggiunto in automobile la cittadina.

Il suo nome deriva da Cominium, città rasa al suolo nel 293 A.C da Tito Livio e Dionigi di Alicarnasso.

Secondo la maggioranza, è la cittadina più caratteristica tra quelle comprese nel Parco Nazionale d’Abruzzo. E ne ho avuto conferma: non una cittadina ma una perla; dallo stile medievale, ben tenuta e ben vissuta. Vi è il centro, un po’ più moderno, con piazza, piccoli negozietti e qualche circolo.

Per alcuni aspetti mi ha ricordato il mio paesino calabro: passando davanti al bar del centro, nel primo pomeriggio, ho potuto assistere alla “giocata a carte”, attenta ed appassionata, di un gruppo numeroso di pensionati posizionati in cerchio. Una scena che nella Capitale è sicuramente molto difficile da ritrovare. E poi ho potuto rivivere “ la domenica dei comizi elettorali”, con tanto di cartellonistica e megafono ambulante che invitava la popolazione a partecipare. Lo svilupparsi di questa scena però l’ho evitata in tempo, ho preferito il mercatino artigianale, che a quanto pare si tiene ogni domenica. Non ho detto di “no” al souvenir: un carinissimo paio di orecchini con cammeo fatto a mano.

Ho  notato subito, e apprezzato moltissimo, la pulizia e la cura che governa il paesino. Delle case non ce n’è una “fuori posto”: quasi tutte in pietra, diverse ma ben abbinate, piante fresche e profumate le fiancheggiano, diversi stemmi sono affissi alle pareti, il muschio sparso crea sfumature che mai stonano. E poi ci sono le stradine e le scalinate, in pietra e d’ogni tipo, che creano la giusta atmosfera vintage, a cui proprio non so resistere. vallEYESPIAZZAPIETRECASINA

Abbiamo consumato il nostro pranzo a sacco, fatto un giro interno ed intorno al centro ed infine interrogato qualche signora gentile sulle specialità e le curiosità del paese. Ci hanno parlato dei prodotti tradizionali: la cipollata (preparata con uovo, cipolla e formaggio), il liquore con fragoline di bosco, gli ottimi formaggi di pecora e capra e l’olio prodotto con l’oliva “marina”, importata dalla famiglia De Marina dalla Spagna nel XVI secolo.

Una delle signore ci ha anche raccontato dell’esistenza della pietra dello scandalo, chiamata così perché vi sedeva il debitore insolvente. È situata su Via Maggiore ma, ad esser sincera, non è nulla di ché. Io l’avevo scambiata per un innocuo muretto!

Dopo aver sorseggiato, al bar del centro, caffè e aranciata post-escursione, abbiamo intrapreso la seconda parte del nostro viaggio: ci siamo incamminate verso il borgo antico, che sta in altura. Arrivarci è piacevole per le spaziose vedute, ma è più faticoso se lo fate sotto il sole e senza cappello.  Ai più delicati raccomando la crema protettiva e una bottiglietta che potrete riempire da qualche fontanella, lungo il percorso.

Durante l’ascesa incontrerete, se state un po’ attenti, le cinque porte di accesso: Orologio, Colle, Castello, Cannesse e San Donato, che potrete riconoscere grazie al singolare percorso storico-culturale spiegato tramite 29 tabelle informative. Noterete subito l’effetto labirintico e tortuoso delle vie che, ai tempi, era utile come riparo dalle invasioni nemiche e dal vento gelido.

La particolarità del borgo antico sta nella piccolezza delle abitazioni, sembrano tante casine in miniatura. Al fotografo più incallito consiglio di caricare bene la macchina fotografica e fare spazio in memoria: avrete voglia di immortalare ogni vicolo. Io ho cercato di non farmene scappare nemmeno uno ed ho aggiunto alla mia lista-preferiti un bel paio. BORGOVALP1040174

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Mi ripeterò, è vero, ma alcuni scorci sembrano proprio dei quadri, i fiori e gli alberi le loro cornici e il romanticismo la corrente che li attraversa.

Arrivati in cima vedrete Il Santuario Di San Donato e l’imponente Torre medievale, antico simbolo di San Donato, innalzata nel 1200, periodo in cui i Conti D’Aquino divennero feudatari della Valle di Comino. È stata costruita in base alle declinazioni del sole e come una bussola indica i quattro punti cardinali, la direzione dell’Abbazia di Montecassino e la posizione del sole nel giorno degli equinozi e dei solstizi. Dalla Torre si controllava il passo di Forca d’Acero e l’eventuale emigrazione delle truppe in Abruzzo. valle22TORRE

La leggenda racconta che in antichità la Torre era collegata alla cripta del Santuario di San Donato da un cunicolo sotterraneo, e che vi facesse la guardia un drago spaventoso.

È una torre in pietra, la sommità è ondeggiante, questa sua forma insolita la rende ancor più interessante.

Le sta accanto una casina con una piccola aiuoletta. Attenti all’aiuoletta! Ha l’aria accogliente ma non lo è affatto. Tante piccole e maledette ortiche la popolano. È l’angolo che dimenticherò difficilmente a causa dell’orticaria che ha saputo regalarmi. Provo ancora un tremendo fastidio al pensiero!

Dopo l’avventura “spinosa” siamo ritornate da dove eravamo partite.

Prima di lasciare il posto, ci siamo volute togliere un piccolo sfizio: ritornare bambine per un attimo.

Voi vi chiederete come?!

Ai piedi della Via Romantica c’è il parco giochi per i bimbi, posizionato vicino alla scuola. Uno spazio piacevole da osservare e da vivere.

A noi ha attratto la giostra che assomiglia ad una seggiovia:

«Ci si siede, poggiando i piedi sull’impalcatura in legno, e ,reggendosi dalla fune, ci si dà una spinta e ci si lascia andare ad un “volo splendido”.» giostra

Un buon modo per concludere la giornata: adrenalinico e rilassante allo stesso tempo.

Come adrenalinico e rilassante è bene che sia un viaggio.

Ma non ci è bastato. Lungo la strada verso il ritorno abbiamo fatto una piccola sosta. Ci siamo fermate per poco accanto ad un vasto campo di papaveri rossi, abbiamo fatto qualche foto, mangiucchiato un po’ di frutta secca e poi ripreso il viaggio in macchina verso Roma. papaveri

Un ritorno diverso stavolta: non siamo tornate ripercorrendo l’autostrada ma la via Casilina. Così non abbiamo pagato pedaggio, abbiamo viaggiato nel verde,  e abbiamo potuto vedere, anche se di sfuggita, tutti i paesini che dividono San Donato Val di Comino da Roma.

Un ritorno decisamente più “romantico” ed in tinta con il viaggio che anche questa volta non mi ha lasciata insoddisfatta.

Quando vivrò “cali di romanticismo” e il bisogno di un luogo fuori dal caos cittadino, saprò dove dirigermi. Ed anche quando mi verrà finalmente voglia del “brivido delle scalate”.

È un viaggio che consiglio: andateci con gli amici, con la vostra metà, respiratelo, assaggiatelo, esploratelo. Ad ogni modo, ve ne innamorerete, ne son sicura!

 

PS: Fa da sottofondo al mio articolo Love di Nat King Cole , che ben s’intona al mio viaggio, interpretata da Cristina Larizzacantante e violista di grande talento e straordinaria versatilità, che ringrazio.

→Altre canzoni interpretate da Cristina: I will always love you / Garota de Ipanema 

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Claudia Pezzimenti

Laureata in Lettere, Studentessa in Organizzazione e Marketing per la Comunicazione d'impresa (LM), Redattrice per Nucleo-Artzine. «Alimento le mie passioni ogni giorno, le affino e le "combino": vorrei diventassero parte del mio lavoro! Tra i miei bi-sogni primari: le Arti & la Scrittura.»

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