Le Grotte dell’Arco di Bellegra
Oggi mi piacerebbe molto portarvi a conoscenza di un posto sorprendente per la sua inusualità e le sue particolarità. Si tratta di un’area geografica di grande rilevanza ambientale che si trova nel comune laziale di Bellegra, a pochi km da Roma; in questa zona fino all’inizio del novecento esisteva un lago, prosciugato nel 1911 per utilizzazione agricola. Da questo piccolo bacino, oggi denominato la Valle del Pantano, e da un suo emissario sotterraneo si è originato un fenomeno di carsismo naturale “le Grotte dell’Arco”, lunghe quasi 1.000 metri di cui circa 300 visitabili.
La prima esplorazione fu effettuata nel 1925 dal barone Franchetti e dal conte Sacchetti, membri del Circolo Speleologico Romano, vi eseguirono poi i lavori di sistemazione dopo la fine della seconda Guerra Mondiale. Questo patrimonio naturale è facilmente raggiungibile e visitabile, grazie alle ultime ristrutturazioni che hanno reso sempre più accessibile l’accesso alle Grotte e la conseguente visita di esse.
Lo sviluppo morfologico di questo “gioiello” che Bellegra possiede è caratterizzato da una galleria di 940 metri di lunghezza, percorsa per gran parte dal deflusso idrico di una sorgente carsica emergente nella parte terminale interna della cavità, alimentata internamente verso monte da un sistema carsico secondario di reti di condotte principali e di fessurazioni minori secondarie. Il torrente sotterraneo anticamente faceva da serbatoio di acqua per un mulino, detto nel dialetto locale ” Mola”.
Un’esperienza unica all’ interno di un vero e proprio gioiello naturalistico, con 350 metri di cunicoli in cui si possono ammirare, su una comoda passerella, stalattiti, stalagmiti, inghiottitoi e camere per l’osservazione della fauna di grotta, composta soprattutto da chirotteri e anfibi. Uno spettacolo davvero inusuale, che non abbiamo il piacere di vedere molte volte nella nostra vita.
Per i più coraggiosi, inoltre, nella Grotta è presente una colonia di pipistrelli che sono sotto protezione della Regione Lazio per la particolarità della specie.
Non meno importante, nel 1999 all’interno delle Grotte sono stati rinvenuti gruppi di pitture rupestri ( un gruppo di figure rosse ed uno a figura nera) e di resti paleontologici, che ne arricchiscono l’ importanza scientifica. Queste raffigurazioni si trovano ad una trentina di metri dall’ingresso e a circa 3 metri di altezza dall’attuale piano calpestabile. Questo ha portato alcuni studiosi a dedurre che anticamente vi era un antico fondo della Grotta, più alto dell’attuale, eroso con gli anni. Le immagini hanno dei caratteri stilistici che portano gli studiosi a collocarle nell’età dell’eneolitico, o età del Rame, inoltre la presenza di acqua anche nel momento in cui vennero fatti i dipinti fa pensare che essi fossero collegati ad un culto delle acque.
Ho scelto di suggerirvi questa visita perchè un po’ di anni fa, durante una gita scolastica ho avuto il piacere di visitare questo spettacolare paesaggio carsico e ricordo benissimo lo stupore che provai nel ritrovarmi nelle Grotte, per questo vi invito vivamente ad andare a visitarle ne resterete stupefatti! Inoltre sono uniche in tutto il Lazio per cui non fatevele scappare.
Per la visita le Grotte sono aperte il Sabato e la Domenica rispettando i seguenti orari:
- MATTINA: dalle ore 10,30 alle ore 12,30:
- POMERIGGIO: dalle ore 15.00 alle ore 18,00.Per chi volesse effettuare la visita nei giorni ferali dovrà prenotare e dovranno essere un Gruppo da 10 persone in su. Per maggiori informazioni potete visitare e consultare il sito www.bellegra.eu.
Vi invito inoltre a visitare il sito che vi indicherò di seguito per avere un’idea chiara di che spettacolo naturale siano queste Grotte e spero nascerà in voi la voglia di correre a visitarle! http://www.ilpatrimonioartistico.it/la-grotta-dellarco-di-bellegra/
Sarah Oliviero
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