Prima del Viaggio di Eugenio Montale
“Prima del Viaggio”
“Prima del viaggio si scrutano gli orari,
le coincidenze, le soste, le pernottazioni
e le prenotazioni (di camere con bagno
o doccia, a un letto o due o addirittura un flat);
si consultano le guide Hachette e quelle dei musei,
si cambiano valute, si dividono
franchi da escudos, rubli da copechi;
prima del viaggio s’informa
qualche amico o parente, si controllano
valige e passaporti, si completa
il corredo, si acquista un supplemento
di lamette da barba, eventualmente
si dà un’occhiata al testamento, pura
scaramanzia perché i disastri aerei
in percentuale sono nulla;
prima
del viaggio si è tranquilli ma si sospetta che
il saggio non si muova e che il piacere
di ritornare costi uno sproposito.
E poi si parte e tutto è O.K. e tutto
è per il meglio e inutile.
……………………………………
E ora, che ne sarà
del mio viaggio?
Troppo accuratamente l’ho studiato
senza saperne nulla. Un imprevisto
è la sola speranza. Ma mi dicono
che è una stoltezza dirselo”
E. Montale – “Prima del viaggio”, in Satura (1962-1970)Oggi ho scelto di “Viaggiare Oltre” con una bellissima poesia di Eugenio Montale riguardante il tema del viaggio. Questa splendida composizione mi ha colpita perché nella sua semplicità rende a pieno il senso della vita e del viaggiare; molto spesso quando ci prepariamo per un viaggio siamo meticolosamente attenti alla preparazione ci ciò che potrebbe servirci, ciò senza il quale la nostra avventura non potrebbe aver luogo. Curiamo talmente tanto ogni piccolo particolare che a volte ci dimentichiamo quale sia il senso profondo del viaggio stesso ossia la scoperta e l’avventura.
Questa poesia secondo il mio parere rappresenta una riflessione filosofica perché il viaggio, lo sappiamo tutti, è la metafora della vita: il poeta, pianificata tutta la sua vita, si trova in quella gabbia dorata chiamata “certezza” ad aspettare che accada qualcosa, un imprevisto che ne pieghi le sbarre, che ne apra la porta… L’imprevisto che può essere un “miracolo”, un’ultima possibilità, a dispetto di quanti lo negano e additano come stolto chi ancora ci crede. Un inno alla vita che ci consiglia di vivere la nostra esistenza senza troppi preamboli, soprattutto ai giorni nostri, tutti troppo attenti a programmare ogni cosa senza concederci imprevisti, ma non ci fermiamo quasi mai a domandarci quale sia davvero il senso profondo del nostro viaggio chiamato “vita”.
Viviamo in una società che è sempre di fretta, dove tutto corre e proprio per questo viene programmato nei minimi dettagli, una società in cui si lavora molto per ottenere qualcosa, ma molto spesso non ci concediamo né tempo né modo per goderci quel qualcosa. Una vita programmata esula da ogni imprevisto, ma una vita senza imprevisti non è vissuta a pieno; in questa poesia l’imprevisto è visto come speranza dall’autore, in quanto può fornire nuovi stimoli ed emozioni inaspettate…ciò che rende la nostra esistenza unica e degna di essere vissuta. Perciò ragazzi il mio consiglio è sempre quello di viaggiare e lasciarvi attraversare dalla vita in ogni sua accezione e peculiarità; che sia inaspettata, nuova, entusiasmante e a volte deludente ogni emozione ha il diritto di essere vissuta.
Sarah Oliviero
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